giovedì 15 novembre 2012

Letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, come butta?

Sono il Dude, ricordi? Sono diversi anni che ti scrivo, ti imploro di ricordarti di me, sono anni che faccio di tutto per farmi notare da te e tu che fai? Mi ignori.

Ho deciso che questa sarà la penultima lettera che ti scriverò. Sì, perché l'anno prossimo, se per caso anche quest'anno non ti presenti, ti faccio il camino. Dai, è per quello che non passi, vero? Perché non ho il camino...

Beh, quest'anno  ti lascio la finestra aperta, prendi bene la mira però, non voglio che ti spatacci contro il muro di casa mia, anche perché tra le renne, la slitta e il sacco dei regali, mi faresti un bel danno. Hai anche una panza non indifferente, basteresti solo tu, proiettato come la donna cannone, per farmi un danno indescrivibile, mi raccomando, prendi bene la mira.

So anche che se ti spatacci contro casa non se ne accorgerà nessuno, Vedo un sacco di pupazzetti che ti imitano, nel periodo natalizio, e che fingono di arrampicarsi su per le case, per i terrazzi, ma so che non sei tu perché sono troppo magri e comunque sono dei pupazzi.

C'è anche un sacco di gente che ti imita nei centri commerciali, nelle piazze, in TV... ma io so che tu sei al lavoro per fare i giocattoli. Guarda, ci sono delle malelingue che dicono che utilizzi degli elfi per fare i giochi. Non ci posso credere, non voglio nemmeno pensare che sfrutti il lavoro di poveri Elfi!

Venendo a noi e a quello che vorrei per questo Natale, ti assicuro che vorrei avere lo stesso pensiero delle modelle e chiederti la pace nel mondo, la slavezza dei bambini o la fine delle torture sui Beagle... ma di queste cose, a me , non me ne frega un cazzo.

Babbo, cazzarola, portami un tablet per i miei viaggi in treno, il set completo di Piatti della Diryl, del C4 per giocare a fare Michael Westen, una ricarica del telefono da 8mila euri, un portafogli con la catena che la catena vecchia si è rotta, un televisore più grosso che ormai il mio è stretto, la ricetta della Coca Cola e una fornitura annuale di Montenegro.

Oh, non fare quella faccia, Babbo, sono anni che ti aspetto. Non sei più passato, ho accumulato dei bonus, come quelli di "tutti pazzi per la spesa", ora devi portarmi tutta 'sta roba. Cazzo, spendi un sacco di soldi per i bambini di merda, quelli con l'AIFON, perché cazzo non vuoi portarmi 'ste due cose.

Ah, io vado a letto, quella sera, ma ho il sonno leggero, se vuoi stuprarmi, dovrai lottare, vecchio porco che non sei altro.

Tra parentesi ho letto su internet che vivi in Lapponia. Adesso che so dove abiti, cerce TU di comportarti come si deve, altrimenti sono cazzi acidi. Vengo lì e ti smonto la casetta di Mamma Natale e la metto a congelare nella neve, lei e il suo culone.

Ti aspetto, mi raccomando!

Salutami le renne, smettila di guardarle con quegli occhi, loro non ti desiderano sessualmente come credi tu.

Distinti saluti.
Dude


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